In questi ultimi giorni ha rimbalzato sulle testate nazionali la notizia secondo cui il Tribunale di Reggio Emilia, Sezione GIP-GUP, avrebbe dichiarato illegittimi i DPCM.
Prima di parlarne, ho atteso di leggerne una copia: questi i fatti.
Due soggetti sono imputati per il reato di cui all'art. 483 c.p. per aver attestato falsamente circostanze che avrebbero consentito loro di muoversi mentre vigeva il lockdown totale.
Il GIP ritiene di non accogliere la richiesta di emissione di decreto penale di condanna e di pronunciare, invece, sentenza di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. per i seguenti motivi.
Assorbente è stata infatti la convinzione del GIP secondo cui i DPCM sarebbero illegittimi perchè comporterebbero una limitazione della libertà personale costituzionalmente riconosciuta, possibilità concessa a fonti di rango superiori ai decreti presidenziali.
Ha ritenuto dunque il GIP che, essendo il DPCM un atto amministrativo, non si potesse procedere alla rimessione alla Corte Costituzionale (la quale, peraltro, solo pochi giorni fa ha ribadito la legittimità dei decreti, ma di questo parleremo in un altro post), ma fosse sufficiente una mera disapplicazione dello stesso .
In conclusione ed estrema sintesi, dunque: la richiamata pronuncia di Reggio Emilia non dichiara illegittimi e non annulla i DPCM, non avendone la competenza. Tuttavia, il GIP, sulla base di proprie considerazioni personali, ha disapplicato, per quel caso specifico per cui si era a giudizio, il DPCM.
Va dunque ripetuto e sottileneato: i DPCM ad oggi sono in vigore, non sonostati dichiarati genericamente illegittimi e l'interpretazione fornita dal GIP di Reggio Emilia non necessariamente verrà condivisa da altri Tribunali.
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